Vorrei sollevare una questione che
esula dal discorso salariale ovviamente, ma che puntualmente
riaffiora ogni qualvolta nel mio paese, ci si accinge nei preparativi
per i festeggiamenti del 20 giugno.
Faccio due brevissime premesse:
il 20 giugno non è la "festa
patronale" di Santa Vittoria in Matenano, il
calendario religioso ha fissato al 23 dicembre il ricordo di
S.Vittoria vergine e martire romana, pertanto quest'ultima è la nostra festa ufficiale.
Secondo, la data del 20 di giugno non è
assolutamente una "data certa", ma verosimilmente è una
data assegnata dai farfensi per dare risalto all'evvenimento storico
(probabilmente legata al solstizio d'estate!?!?).
Sappiamo per certo, invece, che l'abate
Ratfredo, con l'aiuto di circa un centinaio di uomini liberi e servi
del Comitato Fermano, terminò intorno al 930 d.C., il restauro
del Monastero di S.Maria di Farfa e all'incirca in quell'anno, organizzò il
rientro nella Marca con al seguito le S.Reliquie di S.Vittoria che
erano custodite nelle catacombe di Trebula Mutuesca.
L'Abate Ugo, nella Destructio (che trovate in parte pubblicata in questo blog), scritta circa settant'anni dopo, addirittura ne
trascura la data, evidenziando invece l'avvenimento scrivendo: "ad
eum qui modo incolitur locum...." quel luogo che ora è
popolato. E' evidente che Ugo vuole mettere in evidenza che lo sviluppo urbano
di S.Vittoria in Matenano è cominciato quando vi sono state
trasportate le Reliquie della Santa.
Alla luce di quanto sopra, secondo me,
dovremmo spostare l'attenzione dalla data del 20 giugno fine a se stessa, e
concentrarci piuttosto su ciò che questa data ha significato per la
popolazione e per il nostro paese e a quello che rappresenta oggi per
noi.
Chiediamoci COME oggi noi possiamo festeggiare, non QUANDO!!!