Cron.(1801-2000)


  • 1805 d.C.     Viene costruita la Chiesa di San Salvatore nel centro del paese, tra il piano della Via Lamponi e quello superiore di Via Taccari. Nel sec.XII era in campagna, nella contrada Pontariolo, verso il Tenna.
  • 1829 d.C.    Viene costruito il Teatro Comunale dall’arch. Basili. Nello stesso anno si fonda la prima compagnia filodrammatica.
  • 1845 d.C.     Il Priore Don Serafino Monti fa costruire l’ammirevole simulacro dell’Addolorata, presso la chiesa di S.Salvatore e fonda la confraternita dell’Addolorata.
  • 1861 d.C.     S. Vittoria conta 2230 abitanti.
  • 1862 d.C.    “Storico Comune, o Terra di S.Vittoria in Matenano”, è l’aggiunta fatta dopo l’unità d’Italia, con regio decreto del 09 novembre, per distinguerla dagli altri comuni con lo stesso nome.
  • 1862 d.C.     Nell’aprile del 1862 il Municipio acquistò dal Demanio il convento (di S.Agostino) per adibirlo a sede municipale e scuole elementari, assumendosi la pubblica amministrazione l’obbligo di custodire e tenere aperta al culto la chiesa e stipendiarvi un cappellano.
  • 1870 d.C.     Viene costruito il Cimitero Comunale a fianco della chiesa di S. Giovanni Battista nel convento dei Cappuccini, occupandone la navata sinistra e una porzione dell'orto.
  • 1883 d.C.     Viene pubblicata negli Analecta Bollandiana la “Passio Victoriae virginia et Martiris”.
  • 1889 d.C.     Il 18 maggio il cardinale Amilcare Malagola, Arcivescovo di Fermo venne a S.Vittoria per operare la ricognizione delle Reliquie della Santa Patrona. Alla presenza del Priore Arcangelo Gualtieri, del Can.Sacrista d.Raffaele Pennesi, del Cancelliere Arcivescovile d.Antonio Rocchetti, e di d.Luigi Frascarelli, cerimoniere arcivescovile, dei consiglieri comunali Pacifico Petracci-Silvestri e Nicola Cagnaroni, fece sollevare dall’Ing. Vincenzo Pennesi il pesante coperchio dell’Arca. Si rinvenne nel cavo della pietra calcarea che è a base del sarcofago, una cassetta di legno di abete, rivestita dentro e fuori di velluto rosso, e quattro pezzi di legno lunghi e due corti, che avevano formato la cassetta più antica. Il dott. Cesare Recchi osservò, identificò e descrisse i resti delle ossa ancora riconoscibili, e notò la presenza di molte ceneri, per concludere “che il tutto componeva se non intero, certamente la maggior parte di un Corpo umano di non grande mole, mancato alla vita da epoca remotissima”. Ciò eseguito, il Cardinale ripose le Sacre Reliquie entro sei vasi di cristallo, chiusi ed assicurati con fettucce di seta rossa, munita di sigillo arcivescovile in cera-lacca rossa.  Da notare che le Ossa di S.Vittoria conservate sul Matenano non sono proprio tutte; altre sono custodite a Bagnoregio (VT) ove è veneratissima, e altri frammenti sono in altri paesi, ove tale devozione fu diffusa per lo più dai monaci farfensi. Da un prospetto comparativo condotto sulle ricognizioni ufficiali e sulle notizie storiche delle varie Reliquie, risulta che non vi è alcun “doppione”, cioè nessuna Reliquia esclude l’altra, e tutte insieme concorrono a ricostruire uno scheletro quasi completo.
  • 1920 d.C.     Sulla facciata del Palazzo Municipale viene posta la Lapide dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale.
  • 1923 d.C.    Decade il titolo per S.Vittoria, di Capoluogo di Mandamento.
  • 1934 d.C.     Viene costruita la fonte d’acqua pubblica nella Piazza della Repubblica, in occasione delle celebrazioni millenarie della Traslazione di S. Vittoria. La lapide settecentesca ci ricorda le premure di Papa Benedetto XIV (1740-1758) per Santa Vittoria quando, da questa parte, minacciava andarsene al Tenna e a sue spese la ridusse a sicurezza e splendore.
  • 1943 d.C.     La scritta in facciata “Indulgenza Plenaria” ricorda i privilegi accordati dai pontefici alla Insigne Collegiata di S. Vittoria che, nel 1943, per decreto dell'arcivescovo di Fermo Mons. Perini, fu elevata alla dignità di Santuario.
  • 1944 d.C.     Nel periodo più intenso e drammatico della seconda guerra mondiale, nella primavera del ’44, i capifamiglia di S.Vittoria in Matenano, fecero ricorso alla loro Santa Patrona con un solenne voto pubblico, chiedendo di essere scampati dal flagello della guerra. L’iniziativa fu presa col consenso dell’Ordinario diocesano; il voto fu concretizzato in queste promesse: “Se il paese di S.Vittoria in Matenano sarà risparmiato dalla devastazione della guerra e non sarà invaso, i cittadini non inferiori ai 15 anni si obbligano a ricordare la singolare grazia con l’istituzione di una festa votiva, preceduta da un triduo e di santificare tale festa col digiuno alla vigilia e con la S.Comunione nel giorno della festa votiva. La scheda per l’adesione al voto si componeva di due parti: un’appropriata preghiera da recitare in famiglia, e un foglio da staccare, sottoscrivere e depositare sull’altare della Santa. La manifestazione conclusiva si svolse in un’atmosfera di vera e sincera pietà, e di grande commozione il 26 marzo 1944. Scrisse il Priore Filomeni nel suo diario parrocchiale: “18 giugno 1944, Domenica: il pericolo della guerra si fa minaccioso ed imminente”; “Per il pomeriggio si convocò la popolazione per un’Ora di Adorazione nella cripta di S.Vittoria. Fu veramente un’ora di pianto e di commozione…” “20 giugno: proprio oggi. Festa della Traslazione delle Reliquie di S.Vittoria nel nostro paese, i tedeschi decidono di lasciare il nostro territorio… Siamo liberi!...Contro i piani già stabiliti, faranno la loro resistenza non più sul Tenna, ma sul Chienti…”. Fu suonato il campanone a festa; nel tardo pomeriggio fu organizzata una solenne processione.
  • 1950 d.C.    Il vescovo di Fermo Perini con lettera dell’8 maggio comunicava la notizia che in data 30 marzo la Conferenza degli Arcivescovi e Vescovi delle Marche proclamavano S.Vittoria Patrona Regionale della Gioventù Femminile di Azione Cattolica.
  • 1950 d.C.     S. Vittoria conta circa 2900 abitanti.
  • 1965 d.C.     Aprile – Un violento incendio distrugge lo storico Teatro Comunale, causando la perdita completa delle decorazioni e dorature, della volta e delle capriate in legno. La successiva ricostruzione ne stravolse completamente la tipologia.
  • 1976 d.C.     Mons. Sergio Sebastiani (figlio del Dr. Angelo Sebastiani, che per molti anni gestì la farmacia cittadina) viene promosso Arcivescovo di Cesarea di Mauritania, pronunzio al Madagascar.
  • 1984 d.C.    In occasione del XXI cinquantenario della traslazione del Corpo di Santa Vittoria dalla Sabina al Matenano, il 16 giugno alle ore 11,00 viene aperto il Sarcofago e viene effettuata la Ricognizione del Corpo di S.Vittoria, alla presenza dell’Arcivescovo Cleto Bellucci.  Il 20 giugno vengono aperti i festeggiamenti  con il suggellamento del gemellaggio tra i comuni di S.Vittoria in Matenano e Monteleone Sabino.

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