mercoledì 7 ottobre 2015

LE SANTE VITTORIA, ANATOLIA E CRISTINA NEI MOSAICI DI S.APOLLINARE NUOVO

La "Teoria" delle Vergini


Lo storico del ravennate, vescovo Agnello, nel descrivere i mosaici di Sant'Apollinare Nuovo così si espresse: "Inoltre il beatissimo pontefice Agnello in questa città riconciliò la chiesa di S. Martino, fondata da Teodorico e chiamata "in Ciel d'oro", e decorò di mosaici il catino dell'abside e le due pareti con immagini di Martiri e di Vergini che incedono... Dalla città di Ravenna escono i Martiri - dalla parte degli uomini - mentre da Classe procedono le Vergini verso la Vergine delle Vergini, ed innanzi a loro i Re Magi offrono i loro doni."


 
































                                                  


 
Oggetto del nostro articolo sono i mosaici della zona inferiore della parete sinistra: il porto e la città di Classe con due torri da faro, quindi la "Teoria" di ventidue Vergini, preceduta dai Re Magi recanti doni al Bambin Gesù, tenuto in grembo dalla Madonna, assisa tra quattro Angeli. 
Storici e critici d'arte sono concordi nell'affermare che i mosaici raffiguranti la città di Classe e l'immagine della Vergine contornata da Angeli, posti alle due estremità della parete, furono compiuti entro l'anno 526, anno della morte di Teodorico... E' anche opinione corrente tra i medesimi critici e storici dell'arte che, - passando la chiesa dal culto ariano a quello cattolico per ordine del vescono Agnello nel periodo compreso tra l'anno 556 e l'anno569 - le due processioni dei Martiri e delle Vergini furono eseguite in sostituzione di altri mosaici sottostanti, come ne darebbero prova e testimonianza alcune figurazioni rimaste....  La "Teoria" delle Vergini, più variata di quella dei Martiri, è di insuperabile effetto scenografico. Avvolte nei pepli ed in manti trapunti d'oro e riccamente ornati, fulgenti di preziose gemme, cinte le chiome dal diadema, le Vergini, circonfuse  dall'aureola della santità, recano la corona fra le mani e procedono, frapposte a palme, sopra un terreno fiorito di gigli e rose. Segno del loro martirio sono le vesti bianche che indossano, antichissimo simbolo preconizzato da Giovanni nell'Apocalisse. Ecco i nomi che appaiono sui mosaici, da sinistra verso destra: Eugenia, Savina, Cristina, Anatolia, Vittoria, Paolina, Emerenziana, Daria, Anastasia, Giustina, Felicita, Perpetua, Vincenza, Valeria, Crispina, Lucia, Cecilia, Eulalia, Agnese, Agata, Pelagia, Eufemia.
 Le "Teorie" dei Martiri e delle Vergini procedono verso il trono di Dio partendo gli uni da Ravenna e le altre da Classe, che sono i due centri geografici e storici della Chiesa di Sant'Apollinare, disposti quindi gli uni a destra e le altre a sinistra come era uso per gli uomini e le donne, in quel tempo nelle chiese di Ravenna.
Tutte le Sante nominate nel "Canone Ambrosiano", ad eccesione di Tecla, sono raffigurate nella "Teoria" ravennate; sono undici ed occupano, in prevalenza, i posti di maggior onore. Ma le altre undici secondo quale criterio vi sono state incluse? Molte di queste (tra cui Vittoria) in quel tempo, in Ravenna, non erano né celebri né celebrate. Forse la soluzione sta nell'uso di quel tempo, di divulgare quell'insieme di racconti agiografici romanzati, scritti a scopo didattico, comunemente chiamati "Passiones". Questa ipotesi, se da un lato potrebbe spiegare l'inclusione di Vittoria e di Anatolia, perché era già in divulgazione il racconto della loro "Passione", dall'altro non giustifica la presenza di Cristina, poiché la sua "Passione", quella a noi nota, non è anteriore al secolo IX.
Certamente le due "Teorie" di Sant'Apollinare Nuovo non seguono nessun ordine geografico, cronologico o altro, per cui ad oggi non è ancora stato possibile dare una credibile risposta.
(Tratto da "Supplemento al CULTO DI S. VITTORIA", Giuseppe Crocetti, 1998)

1 commento:

  1. Per essere sinceri la Passio di Santa Cristina risale agli inizi del V secolo. Sull'argomento vi sono molti studi, tra questi , Pio Paschini

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