venerdì 10 febbraio 2012

I FARFENSI SUL MATENANO
La forza bruta si rovesciò contro l’idea Cristiana, che ferveva nel cuore d’una Vergine. 
La Vergine cadde, ma non si piegò; il sangue fu seme; la favilla, incendio. E l’Eroina s’aderge in cielo col giglio del candore e la palma del martirio sopra infinite schiere di giovani nei secoli affluenti.
Monaci fuggiaschi dinanzi all’irrompere della barbarie saracena, spossati il corpo dal lungo peregrinare, stanchi lo spirito dalla angosciosa tristezza dei tempi, giungono finalmente sul Matenano.
I nuovi eneidi potranno finalmente sostare.
La basilica distrutta ai piedi dell’Acuziano rinasce sullo storico monte, cullata dall’Aso e dal Tenna.
Nella roccaforte del nuovo Presidato Farfense giunge, come una Dea, la Santa Vergine Romana!
Chiesa della Resurrezione
Dinnanzi all’Urna della Martire si dispiegano i secoli. Conti, Duchi e Marchesi; Longobardi, Franchi e Tedeschi; Vescovadi e città privilegiate, si contendono popoli e territori.
Ma al di qua dell’Appennino le schiere nemiche marcano il passo innanzi alla nuova barriera dello Stato farfense.
Come i ricostruttori di Gerusalemme, che con le sinistre impugnavan le spade e con le destre alzavano il muro, i Monaci, protetti – spesso miracolosamente – da Santa Vittoria, dissodarono e civilizzarono il Piceno, costellandolo d’Abbazie e di Paesi….

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