I FARFENSI SUL MATENANO
La forza bruta si rovesciò contro l’idea Cristiana, che ferveva nel cuore d’una Vergine.
La forza bruta si rovesciò contro l’idea Cristiana, che ferveva nel cuore d’una Vergine.
La Vergine cadde, ma non si piegò; il sangue
fu seme; la favilla, incendio. E l’Eroina s’aderge in cielo col
giglio del candore e la palma del martirio sopra infinite schiere di
giovani nei secoli affluenti.
Monaci
fuggiaschi dinanzi all’irrompere della barbarie saracena, spossati
il corpo dal lungo peregrinare, stanchi lo spirito dalla angosciosa
tristezza dei tempi, giungono finalmente sul Matenano.
I nuovi eneidi
potranno finalmente sostare.
La basilica distrutta ai piedi
dell’Acuziano rinasce sullo storico monte, cullata dall’Aso e dal
Tenna.
Nella
roccaforte del nuovo Presidato Farfense giunge, come una Dea, la
Santa Vergine Romana!
Ma al di qua
dell’Appennino le schiere nemiche marcano il passo innanzi alla
nuova barriera dello Stato farfense.
Come
i ricostruttori di Gerusalemme, che con le sinistre impugnavan le
spade e con le destre alzavano il muro, i Monaci, protetti – spesso
miracolosamente – da Santa Vittoria, dissodarono e civilizzarono il
Piceno, costellandolo d’Abbazie e di Paesi….
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